Enrico Checchini: 4.5. Senza l’apporto della morosa sugli spalti è addirittura meno preciso del solito: neanche a una gara di tiro a segno tra ciechi si son visti più tiri fuori misura. Si rifà solo con le storie su Instagram del post partita con quel modello mancato che è Vibrissa. SOCIAL MEDIA MANAGER

 

Simone Selleri: 6. Per un po’ sfida l’amico Checchini a chi sbaglia più tiri, ma nel terzo e ultimo quarto si deconcentra mandando a bersaglio un paio di jumper importanti per la partita, ma che gli fanno perdere l’importante sfida tra play, consentendogli persino di strappare la sufficienza. Molto male, speriamo in un pronto ritorno al 4. DECONCENTRATO

 

Andrea Donisi: 5. Parte in quintetto e quando esce coach Della Chiesa è talmente soddisfatto del suo apporto che lo rimette in campo solo nell’ultimo quarto sul +20. L’emozione dello starting five. DEBUTTANTE

 

Giovanni Campolongo: 7. A volte sbaglia qualcosa da sotto, ma alla fine il caterpillar delle Dante fa il bello e il cattivo tempo coi pur prestanti lunghi avversari, sia in area che sul perimetro. Dopo la partita se ne va col suo personale Ringhio di Tre uomini e una gamba, nel più classico del tale cane, tale padrone. BULL DOG DOCILE

 

Davide Filippini: 7. Ha di fronte uno dei pochi nella categoria che gli tiene botta fisicamente? Nessun problema, si ricorre al chirurgico tiro da fuori, o alla solita classe in post. E’ talmente forte che quando gli arrivano degli appoggi da sotto con troppo spazio, per correttezza, li sbaglia. SPORTIVO

 

Ivan Righetti: 7.5. Declassato a sesto uomo di extra lusso, inizialmente si trova un po’ spaesato dal nuovo e inedito ruolo, visto che l’ultima volta in cui non si era trovato in quintetto risale a quando giocava a calcio a 6 anni; ma si riprende in fretta e mette tutto contro la zona nel terzo quarto, condannando gli avversari. CARNEFICE

 

Ruben Scala: 6.5. Qualche palla persa di troppo per il play visionario, stavolta più a suo agio come rifinitore che come assistman. Anche lui però si dimostra decisivo nel terzo quarto, risultando più chirurgico di Chris Turk. TURKLETON

 

Federico Zamberlan: 5. Pochi minuti, pochi tiri, una virgola grande come i suoi baffoni da preadolescente. Meno male che poi domina facile sui social, con il prezioso apporto del suo play compare di tiri sbilenchi. SOCIAL STAR

 

Luca Cordioli: 4.5. Media aritmetica tra il 7.5 della prestazione e l’1.5 che prende nella sfida di atletismo con il pariruolo Campigotto. Che lui faccia parte dei Da Move e Stanga al massimo dei Da Dessert sono solo dettagli. BUONGUSTAIO

 

Marco Glucini: 7. Per una sera scambia la personalità con Ruben, producendo ottimi passaggi e buon ritmo al gioco in cabina di regia a fronte del tiro non precisissimo. Non che in genere non li sappia fare, comunque… POLIVALENTE

 

Federico De Rossi: 10. La sfida in pieno garbage time con Marchini vale da sola il prezzo del biglietto, e cioè zero, ma che spettacolo. Entra e spara subito in transizione dopo 3 secondi sul +20 con rara ignoranza, fa più tiri che minuti e l’unico assist che prova a fare è all’unico che stasera non segnerebbe nemmeno su 2K, e cioè Checchini: una lettura del gioco che ha dell’immaginifico. VISIONARIO

 

Coach Nicola Della Chiesa: 7. Nonostante sia costretto ad andare in panchina con 11 giocatori tra gente in vacanza, scavigliati e tirapacchi vari, porta a casa un’altra buona vittoria ruotando tutti gli effettivi e trovando buone cose soprattutto a livello difensivo, anche grazie ad alcuni accorgimenti tattici. La reazione sconsolata al tiro ignorante di De Rossi rimane poesia. DI NECESSITA’ VIRTU’