Enrico Checchini: 6. Inizia il suo ormai tradizionale tiro al piccione col fucile a salve, poi improvvisamente riesce ad accendere la modalità allenamento, in cui non sbaglia un tiro, prende il fucile giusto e ritrova la mano dall’arco, punendo gli ampi spazi concessi dalla zona avversaria.

Emanuele Campana: 5. Clamorosa svirgolata per il buon Campa, una cosa che non gli accadeva da quando, da bambino, nel corso del campo scuola parrocchiale mollò una puzzetta che, purtroppo, non si rivelò essere tale. La vergogna dell’onta (letteralmente) è quasi la stessa, e nemmeno l’assist spettacolare seppur un po’ fortunoso per Stanga sotto le gambe dell’avversario, con rimbalzo sulla caviglia di De Rossi in panchina e sponda involontaria sulla schiena di Ivan che nemmeno era in palestra, riabilita la sua partita; vorrà dire che ne farà il doppio la prossima settimana. LASCIA O RADDOPPIA

Federico Zamberlan: 5. Voto esattamente coincidente con i suoi falli, arrivati più o meno in altrettanti minuti. Stranamente nervoso visto che non è mai successo in stagione, quantomeno si fa trovare abbastanza pronto nei (pochi) minuti che riesce a trascorrere in campo tra un fallo e l’altro. MACELLAIO

Giovanni Campolongo: 7.5. A parte i rimbalzi che si fa fregare dal ben meno piazzato Tormene, partita offensivamente sontuosa per il Campo, ormai a suo agio sulla linea dei tre punti come una rana nello stagno: quando ci mette persino la finta di passaggio che manda al bar l’avversario, palleggio arresto e tripla a bersaglio, anche Curry si è dovuto inchinare. Come i calabroni, la sua imponente struttura fisica non dovrebbe consentirgli di volare, ma nella sua serata di grazia se lo dimentica e mette pure le ali per prendere un rimbalzo in attacco. CAMPO-VOLO

Davide Filippini: 7. Partita ben più precisa per Filo rispetto alla scorsa, in cui aveva sbagliato molto in area: stavolta trova lunghi più giovani, fisici e atletici, e così si piazza nell’amato mid range per punirli sostanzialmente ad ogni tiro. Ci prende gusto e mette persino una tripla, tanto per sottolineare che non è diventato una guardia tiratrice solo perché c’era troppo da correre sui blocchi. CECCHINO

Ruben Scala: 7. Continua lo strano caso di Ruben, che come Benjamin Button meno si allena e più poi è in forma per la partita. Anche oggi tira abbastanza bene, gestisce il gioco senza strafare, porta a casa falli d’esperienza a ripetizione. Insomma, non vogliamo più vederlo in palestra prima del venerdì. BENJAMIN SCALA

Marco Glucini: 7. Si rivede dopo una vita anche il Glucio, con le sue letture sempre encomiabili, il tiro da fuori a punire la zona avversaria, gli insulti agli arbitri per un fallo sul tiro da 3 non fischiato, peraltro sacrosanto, che gli costa l’immediato fallo tecnico e la conseguente fornitura di più o meno tutti i salumi in commercio nelle Marche alla squadra. Un ottimo rientro che fa felice tutta la squadra, ci sei mancato Gluci. SALUMIERE

Luca Cordioli: 4.5. Solita media tra il 7.5 del campo e il 2 per l’incredibile tecnico che riesce a prendere. Due come i falli che fa cercando di evitare di farne: prima il fallo stesso, poi il tecnico protestando perché a suo dire si era spostato proprio per non fare fallo. Dopo Da Vinci, Newton e Einstein, abbiamo finalmente un nuovo erede nella genialità mondiale; quantomeno le sue conoscenze enologiche sembrano fatte apposta per abbinare i vinelli ai salumi di Glucini. MATEMATICO

Simone Selleri: 5. Altra serata sottotono per Sellerino, ingabbiato dalla zona bulgara degli avversari che non gli consente di giocare agli amati ritmi elevati, non riuscendo neanche a sfruttare gli spazi concessi sul perimetro. Probabilmente si sta ammalando del “morbo Scala” visto che quando per gli impegni universitari si allenava una volta a settimana giocava molto meglio. WE’RE TALKIN ABOUT PRACTICE

Enrico De Vecchi: 9. Entra già nel primo quarto, perde un pallone, fa un fallo cretino all’avversario in contropiede regalando il gioco da 3 punti, e Walter è già sul cubo dei cambi. Periodo di forma incredibile per il DeVe, che continua a regalare perle di rara ignoranza cestistica e tamarraggine. Torna in campo nel finale in cui perde colpi giocando quasi bene, e ciò gli costa la seconda pagella perfetta consecutiva. BARNEY STINSON MANCATO

Walter Contaldo: 5.5. Sarebbe 6 d’ufficio per Wally Wonka, impiegato sostanzialmente solo per mandare in panca De Vecchi negli ultimi secondi del primo quarto (e già per questo però un 7 non sarebbe immeritato). Nel garbage time finale però non vede un De Rossi on fire appostato sui 3 punti, ed è una mancanza piuttosto grave. PARAOCCHI

Federico De Rossi: 5.5. Non ne combina mezza di giusta: al primo pallone toccato pesta la linea mettendo palla per terra invece di sparare, fa 0/2 ai liberi, non trattiene il lancio da quarter back di Campana vanificando un contropiede uno contro zero, tira un cross dalla media in cui nemmeno il Campovolo sarebbe arrivato a correggere. La tripla dall’angolo che fa esplodere il Coni, peraltro totalmente inutile, riabilita solo in parte la prestazione. PERFEETTOOOO

Coach Nicola Della Chiesa: 7. Ottiene la reazione che voleva dopo la brutta prestazione della scorsa settimana con una gara nel complesso buona sia in attacco che in difesa, agganciando pure il primo posto. Buona la difesa e l’attacco alla zona, ma la miglior tattica è fomentare gli arbitri fino agli indolori tecnici che porteranno le paste del tandem Glucini-Stanga: e così una buona giornata diventa perfetta. FINE TATTICO