Dopo la vittoria della scorsa settimana al Coni contro Verona Basket, il Buster non riesce a trovare continuità scivolando in trasferta nel campo di un tenace San Martino Buon Albergo, che gioca una gara di grande agonismo conducendo la partita dal primo all’ultimo minuto e meritando il successo. I Blu si presentano sul campo ospite con soli 9 effettivi, decimati dalle assenze di Righetti, Glucini e Scala su tutti, e vedono subito i padroni di casa portarsi avanti dopo la tripla iniziale di Campolongo, che regala l’unico vantaggio ospite della gara. I veronesi provano a restare in partita grazie alla buona verve offensiva, ma subiscono troppo nella propria metà campo e risultano molto prevedibili offensivamente, non riuscendo a trovare soluzioni efficaci e affidandosi spesso alle singole invenzioni individuali. San Martino, al contrario, riesce a trovare con continuità buoni tiri in attacco, peraltro convertiti con grande regolarità, ma anche a restare molto aggressiva in difesa, respingendo così ogni tentativo di riavvicinamento degli ospiti. Il Buster con cuore e tenacia riesce comunque, nonostante la serata non certo positiva, a rimanere in partita fino alla fine e arrivare fino al -3 nell’ultima frazione, ma alcuni errori veniali e la freddezza di Pravettoni dalla lunetta chiudono i giochi dando i due punti ai padroni di casa.
Prossimo impegno in un altro campo ostico come quello del Bardolino, a sua volta sconfitto in questo turno da Sommacampagna. Entrambe le squadre cercheranno dunque rivincita, ma servirà un gioco e un atteggiamento completamente diverso ai Blu per riscattare immediatamente questa brutta gara.
Buster: Checchini 15, Selleri 7, Filippini 3, Contaldo, Donisi, Campolongo 11, Campana 9, Bordato 3, Zamberlan 6. All. Della Chiesa
Pagelle:
Enrico Checchini: 7.5. Pare fargli bene il turno di riposo dell’ultima gara in cui non era sceso in campo, perché stavolta si dimostra chirurgico dal campo tenendo spesso vivi i Busters. Nel dubbio, meglio che non giochi nemmeno la prossima, per poi averlo carico per la gara successiva. TARGA ALTERNA
Simone Selleri: 6. Solito cuore e agonismo per Sellerinho soprattutto in difesa, forse l’unico a farsi sempre il mazzo nella propria metà campo. Peccato che poi vada dall’altra parte in debito d’ossigeno e picconi i ferri del Pala Gritti neanche vi fossero le pepite d’oro al loro interno. GOLDEN FEVER
Davide Filippini: 5. Piglia ben 11 rimbalzi, ma è costantemente raddoppiato se non triplicato e non riesce a dare un grosso contributo offensivo nonostante la sostanziale assenza di lungagnoni dall’altra parte. C’è anche da capirlo, a volte probabilmente persino coach Zangani andava a dare una mano nel marcarlo. VIP
Walter Contaldo: 4.5. Svirgola, prende anche pochi rimbalzi per i suoi standard nonostante la citata assenza di grandi lunghi avversari, si vede pochissimo. Almeno porta fosforo e buone letture in camp…va be insomma, andrà meglio la prossima. INTELLETTUALE
Andrea Donisi: 4.5. Anche a lui i ferri del Pala Gritti devono aver insultato qualche parente, e decide quindi di prenderli a pallonate dalla lunga distanza. Chiude svirgolando a sua volta, ha l’attenuante che spesso viene servito spalle a canestro, dove è pericoloso più o meno come Checco. HAKEEM THE NIGHTMARE
Giovanni Campolongo: 5. Doppia cifra per il Campo, che come al solito porta la doppia dimensione interna ed esterna, ma anche alcune forzature degne del miglior Dion Waiters, imitato peraltro anche in fase difensiva. CORRENTE ALTERNATA
Emanuele Campana: 5. Si aggiunge alla lista di chi ha un conto in sospeso coi ferri, i quali evidentemente devono aver fatto qualche sgarro all’industria di caffè, sparacchiando a salve e spesso forzando la conclusione; il suo contropiede uno contro zero che non vede nemmeno il ferro è l’immagine della partita della squadra. Almeno si sbatte in difesa con recuperi e rimbalzi. FUMOSO
Matteo Bordato: 5. Partita religiosa per il Borda, all’insegna della Trinità: 3 sono i punti totali (tutti dalla lunetta, con 3 errori), 3 le palle perse, 3 i falli fatti. Almeno riesce a guadagnarsi qualche fallo attaccando il ferro piuttosto che intestardirsi col tiro da fuori come i compagni. DEVOTO
Federico Zamberlan: 6. Talvolta a sua volta fumoso e confusionario, con tanti errori anche su tiri aperti, quantomeno nel finale suona la carica e ci mette un po’ di agonismo, guidando la mini rimonta dell’ultimo periodo. Quando però parte Radio Zambo, che a confronto Cruciani conduce il rosario su Radio Maria, viene sostituito per evitare che il nervosismo prenda il sopravvento. POLEMICO