pgs-s.croce

Enrico Checchini: 5.5. Un po’ emozionato per il primo quintetto stagionale, il Checco fatica a trovare ritmo al tiro anche con conclusioni per lui abbastanza semplici. Si rifà con una buona applicazione difensiva e una regia tutto sommato lucida, ma dovrà prendere lezioni di riparazione da De Rossi su come si segna nei ferri delle Rosani. RIMANDATO A SETTEMBRE

Emanuele Campana: 6. Anche lui vittima dei ferri della palestra, che gli sputano addirittura un appoggio uno contro zero, resta comunque una spina nel fianco col suo moto continuo. Con l’avversario Marchini ingaggia una sfida con pochi canestri per le rispettive possibilità ma tanta cazzimma. BULLETTO

Federico Zamberlan: 6. Bene quando mette palla per terra e si butta dentro in area (in un’occasione in particolare brucia il ben più atletico Mion con una partenza degna del miglior “bradipo” Dalla Riva), meno nell’infallibile tiro dalla media, dove, vedendo subito che non è giornata, ovviamente continua a intestardirsi. Ti vogliamo bene così come sei Zambo. MULO

Giovanni Campolongo: 7. Alla vigilia aveva annunciato alla squadra di sentire la partita dell’ex e che avrebbe tirato qualsiasi cosa gli fosse passata per le mani, scatenando la sbalordita reazione dei compagni: «E di preciso la novità quale sarebbe, Campo?». Tiene fede alla parola data tirando più di Lapo lo scorso weekend, cercando “da tirare” anche nella spazzatura della partita in area, quantomeno con buon profitto. TRAFORO DEL MONTE BIANCO

Davide Filippini: 6.5. Gli avversari non dispongono di lungagnoni della sua stazza e dunque mettere il Filo in area, soprattutto a inizio gara quando è più fresco, è più o meno come andare a caccia di anatre col bazooka. In difesa soffre un po’ i lunghi adattati come Mion, ben più rapido, ma si arrangia con l’esperienza e quando poi riceve in post sono uccelli per diabetici. ARMA IMPROPRIA

Ruben Scala: 7. Ottima prova a sua volta per il capitano, a sua volta al rientro in campo, che invece sembra aver chiesto qualche consiglio a De Rossi su come aggiustare il tiro per questi ferri viste le più che buone percentuali. Con i suoi passaggi illuminanti, poi, scardina la zona avversaria più di Bonnie e Clyde con i caveau delle banche. SCASSINATORE

Andrea Donisi: 4.5. E’ quello che soffre di più il difficile campo e i relativi canestri: non segna da fuori, non segna da sotto, ad un certo punto, in contropiede, non raggiunge un passaggio di un compagno perché ferma la corsa sull’arco: in effetti, era on fire in quel momento… Meno male che quando non entra il tiro si rifà facendo molto lavoro per la squadr…va be, la prossima andrà meglio dai. ABULICO

Luca Cordioli: 4.5. Media aritmetica tra l’8 della prestazione e l’1 delle inguardabili And One verde pistacchio (sì, serviva una scusa per dargli l’insufficienza a priori). Quantomeno And One non è solo la marca di scarpe, visto che la sua mobilità in area e la sua capacità di concludere anche col fallo fa male alla difesa avversaria più del mignolo contro lo spigolo, con bestemmie annesse. BLASFEMO

Simone Selleri: 5.5. Solito muro difensivo sui poveri play avversari, fatica però oltremodo contro la zona, non riuscendo a far girare al meglio la squadra e trovandosi spesso costretto a forzare, con il ferro già piegato delle Rosani che tra lui, Pingu e Checco ha perso ulteriori 5-6 cm e ora potrebbe schiacciarci persino Jack Sordo (forse). Date a quest’uomo un campo grande in cui poter correre, per la miseria. CAVALLO IMBRIGLIATO

Walter Contaldo: 6. Pochi minuti ma di qualità per Wally, solito animale d’area che sguazza nella quasi totale assenza di lunghi altrui come una rana nello stagno. PRINCIPE ROSPO

Enrico De Vecchi: 6.5. Si prevedono cataclismi di ogni sorta nella povera Verona nel prossimo periodo: terremoti, alluvioni, il cielo si aprirà e sarà l’Apocalisse. Sì, De Vecchi ha fatto addirittura 3 dicasi 3 passaggi prima di prendersi un tiro. Il tutto dopo aver trascorso quasi tutta la gara in panchina. Trovate rifugio finché potete. CAVALIERE DELL’APOCALISSE

Federico De Rossi: 10. Il Re delle Rosani è tornato nel suo regno e pare non aver dimenticato le buone maniere: entra nel finale e piazza 8 punti con 3/4 dal campo, due assist, un recupero in 5 minuti. Rapportati ai 40 minuti sono 64 punti, 16 assist e 8 recuperi che farebbero impallidire pure Russell Westbrook. Per forza la sua personale striscia alla Rosani, iniziata ai tempi delle giovanili, continua a raccontare un’impeccabile 49-0: su questo campo anche in NBA avrebbe un record migliore degli Warriors dello scorso anno. ROSANI KING