Enrico Checchini: 5.5. Né infamia né lode per il Checco, che porta buoni minuti dalla panchina pur restando un po’ invischiato nella confusione generale della squadra. Unica vera pecca, chiude meno la linea di fondo o laterale della porta di Telenuovo mentre è in diretta Mosconi, generando eguali reazioni blasfeme nei compagni. PROVOCATORE

Simone Selleri: 6. Anche Sellerino una volta dimostra di non essere il coniglio della Duracell e pare a tratti un po’ scarico, riuscendo meno del solito a bruciare la difesa avversaria con le sue accelerazioni. La clamorosa cancellata nel secondo quarto però vale da sola il prezzo del biglietto (anche perché è pari a zero euro). SHOW STOPPER

Emanuele Campana: 5.5. Quando Manu è concentrato e con il giusto approccio è come grandine sulle difese avversarie, quando invece è sempre come la grandine…ma per la propria squadra. Piuttosto fumoso oggi dopo alcune ottime uscite, a tratti un po’ abulico e nervoso, sbaglia anche un contropiede uno contro zero cui deve mettere una pecca addirittura il povero Filo costretto a farsi tutto il campo di corsa. Fortunatamente, torna il Manu “buono” nel finale, dove si rifà con alcune buone giocate. Qui “amiche” ci covano… DR. JEKYLL E MR. HYDE

Ruben Scala: 7. A tratti un po’ avventato in alcune scelte, rimane l’unico che riesca a mettere un po’ d’ordine e di fosforo anche quando in campo c’è più casino e meno sobrietà che ad un concerto di Pete Doherty. Come trova la giocata che risolve i problemi in attacco lui, neanche Harvey Keitel. MR WOLF

Ivan Righetti: 6.5. Un po’ impreciso e a volte nervoso per l’aggressività che gli mettono addosso gli avversari e per la lena non sempre attivissima dei compagni, resta il pericolo pubblico numero uno, in grado di far male sia in post che da fuori. Ormai dovrà rassegnarsi a fare il lungo fisso. PUBLIC ENEMY

Davide Filippini: 7. Forse il migliore in campo, battaglia in area coi lunghi avversari che hanno all’incirca la sua stessa esperienza, punisce come sempre dalla media, ma è soprattutto in post che diventa un rebus per gli avversari, perché oltre a segnare di suo coi raddoppi attrae più uomini su di sé di Belen Rodriguez, puntualmente lasciati in bianco dai suo puntuali scarichi. SEX SYMBOL

Giovanni Campolongo: 6.5. Parte male, sbagliando alcuni facili appoggi da sotto, ma anche lui cresce alla distanza ed è fondamentale nel finale, quando segna canestri pesanti portando a casa più falli di una pornostar. MOANA POZZI

Luca Cordioli: 4.5. Media tra il 6 della buona prestazione operaia e il 3 del canestro nel finale di gara che genera alcuni malumori avversari. Che brutta persona. ANTISPORTIVO

Matteo Bordato: 6.5. Alterna giocate da applausi a enormi cavolate: ed è un po’ l’immagine dell’intera squadra in questa partita. Tutto sommato gioca comunque una buona gara, improvvisandosi anche in prima persona Mosconi con “el mona che non chiude la linea di fondo”. MONTAGNE RUSSE

Andrea Donisi: 5.5. Entra, sparacchia e perde un paio di palloni, si siede: ripetere un paio di volte per ottenere la perfetta ricetta della partita da dimenticare. A parziale giustificazione, comunque, il minutaggio ridotto che non gli permette di prendere ritmo. MASTERCHEF

Federico De Rossi: 5.5. Pochi minuti nel secondo quarto, in cui fa un ottimo assist per Filo che scalpella la Pietà Rondanini sbagliando l’appoggio, poi ci pensa lo stesso autore a prenderla a sprangate con un airball senza senso da tre l’azione successiva. SCULTORE

Enrico De Vecchi: 10. Scalda la panchina in maniera magistrale, mantenendo alto il livello di tamarraggine della squadra. BOMBER

Coach Nicola Della Chiesa: 6. Prova in ogni modo a scuotere la squadra ma non è proprio giornata: riesce comunque a portare a casa un’altra vittoria che mantiene in scia di Pescantina e porta i Blu a +6 sulle inseguitrici, ed è questo l’importante. PRAGMATICO