Due chiacchiere con… Alessandro Bovo e Simone Selleri

La stagione regolare della Divisione Regionale 1 è finita da poco, con l’obiettivo della salvezza pienamente centrato ed una seconda fase nel girone Gold che ripaga dell’ottimo lavoro svolto in questi mesi.
A settembre ci eravamo fatti presentare la squadra da Coach Alessandro Bovo, ci aveva parlato dei progetti in cantiere, dei suoi protagonisti e dei diversi obiettivi; oggi l’abbiamo incontrato di nuovo, accompagnato dal capitano Simone Selleri, e insieme abbiamo fatto un bilancio di questi mesi, ripercorrendo la stagione e la grande crescita della Prima Squadra.

BUSTER BASKET: Settembre 2023 – Marzo 2024, sono passati solo sei mesi dall’inizio del campionato e la squadra che abbiamo visto in campo nelle ultime occasioni ha l’aria di essere molto più matura rispetto alle prime uscite. Qual è stato il percorso che l’ha portata a crescere così tanto?
ALESSANDRO BOVO: Abbiamo iniziato la stagione con un gruppo rinnovato per almeno metà dei suoi componenti, naturalmente abbiamo avuto bisogno di tempo per creare quella chimica alla base di qualsiasi squadra. Il lavoro per costruire quest’unione ha richiesto il suo tempo perché volevamo che l’amalgama si formasse bene, abbiamo inserito nuovi senior, nuovi giovani e tanti giovanissimi provenienti dalle nostre squadre Under.

Ovviamente anche il cambio di guida tecnica ha portato idee e schemi nuovi, è stato importante orientare la prima parte della stagione verso l’obiettivo di legami forti e buone intese in campo. Abbiamo lavorato tanto in maniera didattica e analitica dal punto di vista tecnico per cercare di sviluppare il nostro gioco e piano piano farlo assimilare ad ogni ragazzo.

L’unico problema che sapevamo di poter avere era quello relativo all’inesperienza, purtroppo in alcune partite è emerso in modo più significativo, però tutto sommato i giovani hanno iniziato a dar segni di crescita già nel primo periodo e, aiutati anche dai senior, hanno cominciato ad elevare il livello del gioco e, con l’andare avanti della stagione, siamo diventati sempre più competitivi. C’è stato solo un leggero calo verso la metà della stagione, durante il quale sono arrivate un paio di sconfitte non proprio piacevoli che ci hanno minato nell’animo intaccando il morale del gruppo. A livello di squadra abbiamo affrontato un momento delicato, abbiamo dovuto ricreare un ambiente con un clima che potesse essere positivo e di crescita e, come accennavamo dopo la partita con Gardolo, ci siamo riusciti: la squadra ha fatto un grande passo in avanti e nell’ultimo mese e mezzo è diventata una tribù! Determinazione, unione, dedizione, tutti elementi che ci hanno fatto cambiare ritmo e affrontare le partite delle ultime settimane con la giusta coesione. Potremmo pensare di esser stati fortunati a salvarci all’ultima giornata, ma sappiamo bene che la fortuna aiuta gli audaci e in questa stagione lo siamo stati tanto!

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BB: Simone, com’è stato vissuto nello spogliatoio questo percorso? E cos’è che vi ha spinti per fare un ulteriore scatto di crescita e chiudere la stagione così uniti?
SIMONE SELLERI: Il primissimo periodo insieme è stato molto stimolante e, nonostante i tanti innesti non è stato difficile. Venivamo da una retrocessione, avevamo tantissima voglia di riscatto e, con un gruppo rinnovato ed un nuovo allenatore, si inizia sempre con una marcia in più per dimostrare di poter dare il meglio.
La struttura di questa squadra e l’aria che si respira nel nostro spogliatoio sono sempre caratterizzate da una forte unione, aiuta tanto ogni ragazzo che entra a far parte del gruppo.
Purtroppo abbiamo avuto bisogno di un attimo di assestamento per riuscire a portare queste energie anche in campionato, prendere le misure tra noi, capire gli schemi, i ritmi. L’impatto è stato forte, però siamo stati bravi a riprenderci velocemente e, quando ci siamo riusciti, si è visto un altro carattere.

Durante la stagione, com’è naturale che sia, abbiamo avuto anche quel passaggio a vuoto del quale parlava il Coach, qualche problema è fisiologico. Però sono contento di come siamo riusciti a gestire quel momento, perché abbiamo capito che quei malumori o quelle difficoltà emerse erano tutte figlie dello stesso forte desiderio di voler dare il massimo in campo. Ognuno voleva che il gruppo lavorasse meglio, che l’intensità fosse più alta, che si giocasse di più insieme, che fossimo più squadra, e questo ha aiutato ad appianare le differenze e unire ancora di più tutti noi.
Andando a vedere il percorso della stagione, in effetti, abbiamo fatto gli stessi risultati sia all’andata che al ritorno ad eccezione delle due partite con Isola (della Scala) e Gardolo, proprio le partite decisive che abbiamo affrontato dopo aver fatto quel passo in più come squadra.

BB: dal tuo punto di vista di capitano, che ne pensi dell’inserimento di così tanti giovani? Qual è stata la tua impressione nel vedere dei ragazzi cresciuti in Buster arrivare fino in Prima Squadra, portare il loro contributo e magari ritagliarsi ampi spazi?
S: sono entrati in gruppo con una voglia incredibile, è sempre un ottimo segnale! È chiaro, sono passaggi che magari possono richiedere un po’ di tempo, per alcuni più di altri, però hanno dimostrato tanto coinvolgimento. Hanno tanti impegni in settimana, tra allenamenti e partite non riposano mai, però sono sempre in campo anche con noi e non hanno mai bisogno di una scusa o di dire che sono stanchi. Non tutti loro sono riusciti a giocare tanto in campionato, vuol dire che hanno capito l’importanza del percorso e ci tengono a farne parte. Noi più grandi siamo contenti, ci fa piacere che arrivino rinforzi e nuove energie, ci stimolano a restare attenti e a essere d’esempio.
Devo dire che il clima in spogliatoio è sempre stata una delle cose migliori di questa squadra, credo che lo stiano sentendo anche loro e, se continuano a venire con questa regolarità, vuol dire che si stanno trovando bene e sono contento che abbiano la possibilità di dimostrare il loro attaccamento a questa maglia.

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BB: Coach, questi ragazzi dei quali stiamo parlando sono gli stessi che fanno parte del progetto tecnico che coinvolge U17G/U19G/DR1. Quali sono gli aspetti positivi per la loro crescita e qual è stato il loro contributo per la Prima Squadra?
A: prima di tutto va riconosciuta la grande disponibilità degli altri tecnici coinvolti, senza la collaborazione con Nicola Fenzi e Nicolò Zorzi sarebbe stato difficile affrontare questo progetto di condivisione tecnica tra le tre squadre, va dato merito a loro e a chi si è messo a disposizione. I ragazzi coinvolti sono stati molto bravi, con le squadre giovanili hanno avuto ottimi momenti nonostante qualche allenamento in meno (U17G seconda e U19G terza classifica del girone) e stanno riportando nelle loro categorie tutto quello che imparano con i più grandi. Chi ha preso parte a tre campionati diversi si è trovato di fronte livelli di gioco differenti ed ha iniziato ad avere un bagaglio di esperienze sempre più ampio. Avere in palestra ragazzi con queste caratteristiche fa bene a tutto il gruppo e lo spinge a crescere di settimana in settimana.
Tra le cose migliori che abbiamo visto con il loro arrivo, oltre all’entusiasmo, vanno sicuramente guardate le presenze e la continuità. Durante una stagione, tra infortuni, malattie o assenze di varia natura, può capitare di avere serate con pochi atleti in campo, invece quest’anno non ci siamo mai allenati in meno di 12. Quando eravamo tutti ci siamo ritrovati anche in 18! Per me la sfida è stata quella di rendere l’allenamento competitivo anche quando eravamo in tanti, ma, quando è capitato di essere in pochi, siamo riusciti comunque a tenere alto il livello e questo ci ha garantito continuità nel lavoro, buona forma fisica e stimoli costanti. Hanno portato presenza, energia, voglia di imparare e accettare le correzioni, nostre ma anche dei senior che sono qui per aiutare e stimolare. Se durante l’anno abbiamo alzato la qualità del nostro gioco è stato sicuramente merito anche dei tanti giovani che hanno preso parte agli allenamenti, senza di loro non avremmo potuto portare in partita la qualità che siamo riusciti ad esprimere.

B: Oltre a questi giovani in gruppo ce ne sono stati anche tanti altri in tribuna che vi hanno sostenuti per tutta la stagione, come vi hanno fatti sentire?
S: è stato molto bello, abbiamo sempre avuto grande seguito sia in casa che in trasferta. Devo dire che nel corso dell’anno siamo riusciti anche ad andare a vedere qualche partita della Promo Unika, loro sono venute a vedere noi, i bambini del minibasket non sono mai mancati, si è creato un bell’ambiente che ci ha dato energia!

A: assolutamente, è stato un aspetto molto bello e molto importante. Tanti ragazzi delle giovanili, tanti bambini a riempire le tribune, è stato un percorso pieno di entusiasmo anche per loro che possono prendere i giocatori della Prima Squadra come punti di riferimento. Vedere i giovanissimi che scendono in campo a battere il cinque ai grandi, che gli chiedono l’autografo, è importante. È così che si crea appartenenza, che cresce lo spirito Buster, è così che poi tornano ad allenarsi e a giocare con entusiasmo e passione, ne siamo felici!

BB: com’è stato per te allenare questo gruppo?
A: è stato bellissimo! Come allenatore cerco sempre di creare un gruppo unito, che si impegna, che ha voglia, nel quale alla fine siamo tutti uguali, senior o no. Ai ragazzi ho detto dall’inizio dell’anno che per me non contano gerarchie o carte d’identità, guardo come si allenano e che qualità possono portare alla partita. Un ambiente di questo tipo è competitivo anche per i senior, così non si rilassano troppo e tengono alti gli stimoli. È stato molto bello fare questa prima parte di stagione insieme, siamo partiti con una certa pressione nel tornare in campo dopo una retrocessione ma abbiamo sempre lavorato bene e, ora che abbiamo raggiunto la salvezza, possiamo continuare a farlo con nuova energia.

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BB: ora ci aspetta il girone Gold, con le migliori della prima fase che cercheranno di conquistare i due posti per l’accesso ai play-off, cosa ci riservano queste 6 partite?
A: non abbiamo mai nascosto che la salvezza fosse il nostro principale obiettivo. Ora ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che sognare non costa niente, abbiamo fissato nuovi obiettivi e provare a vincerle tutte ci spingerà a dare il meglio anche nei prossimi due mesi.
Partiamo dall’ultima posizione a 0 punti, ci sono 4 squadre a 4 punti e Valsugana a 8, sappiamo che sarà in salita ma siamo molto più liberi a livello di pressione e continueremo ad allenarci per provare a vincere. Siamo pronti per affrontarle come 6 finali, così come abbiamo fatto con le ultime 4, possiamo provare ad arrivare a 10 vittorie e alla fine vedremo dove saremo arrivati.

BB: Simone, in questo nuovo girone ci saranno Abano e Marostica ma, soprattutto, ritroviamo anche Breganze, ultima avversaria dei play-out dell’anno scorso. Che ne pensi?
S: tornare a giocare con loro sarà sicuramente un grande stimolo, ricordiamo tutti com’è finita e abbiamo voglia di dimostrare quanto questa stagione ci abbia fatto crescere. Sarà sicuramente una partita sentita, ma, a differenza dell’anno scorso, ora possiamo giocarla con meno pressione e con tutto da vincere. Sappiamo di partire con gli sfavori del pronostico, ma andremo in campo sereni per goderci questi ultimi impegni insieme dando tutto quello che abbiamo e cercando di fare il meglio!

BB: ci lasciate con un invito per venirvi a sostenere negli ultimi impegni in casa?
A e S: Certo! Aspettiamo tutti i bambini ed i ragazzi del minibasket e del settore giovanile, abbiamo ancora 3 partite da giocare al Coni e speriamo di vedervi tutti in tribuna per concludere insieme la stagione!

Ringraziamo Alessandro e Simone per averci raccontato di questa prima parte di stagione e gli facciamo un grande in bocca al lupo per gli impegni del girone Gold.
Vi lasciamo il calendario con tutti i dettagli delle prossime sei partite e non vediamo l’ora di ritrovarvi al Coni per tifare insieme! Forza Buster!!!